Non finisce più di stupire il podista alvitano Carmine Buccilli salito alla ribalta nazionale dopo i risultati ottenuti alla scorsa Maratona di Roma e alla Maratona di Praga.Per quest’anno poteva già ritenersi soddisfatto dei tempi e risultati ottenuti, invece,non contento, si presenta al via della Maratona Internazionale di Lucca finendo al 2° posto assoluto su oltre 800 iscritti, chiudendo la sua fatica in 2°21’28’’ nuovo personale sulla distanza abbassandolo di oltre quattro minuti.Con questo tempo ad oggi Carmine Buccilli è il 10° italiano dell’anno in maratona.Alla presentazione dei top runners avvenuta all’ Expò Marathon di Lucca il giorno precedente era dato come uno dei probabili protagonisti dopo i tre atleti africani ed altri maratoneti di spicco in ambito nazionale.Passando alla descrizione della gara, ci rivolgiamo al protagonista: “la mia partecipazione a questa maratona è stata un po’ travagliata, visto che il mio obiettivo era ed è la Maratona di Torino che quest’anno sarà valida come Campionato Italiano di Maratona. Con il mio allenatore – che non smetterò mai di ringraziare – Maurizio Riccitelli (allenatore della Nazionale Italiana di Ultramaratona) eravamo indecisi se terminare la gara o fermarci verso i 32-35 km e quindi fare un ultimo test in vista di Torino.Dentro di me la decisione l’avevo già presa al momento dell’iscrizione, se devo ritirarmi preferisco non partecipare. Durante la settimana pensavo ai passaggi da tenere in gara certo di poter ottenere il mio nuovo personale, cercando di rivivere le difficoltà vissute negli ultimi chilometri nelle precedenti maratone per non ripeterli.Dal primo chilometro ho deciso di mantenere il ritmo che mi ero imposto lasciando andare gli atleti più forti sperando comunque di correre in compagnia, invece mi sono ritrovato a correre l’intera maratona solo.Al comando c’erano come previsto i tre atleti africani che sin dalle prime battute hanno imposto un ritmo per me proibitivo che avrebbe rischiato di compromettere la mia gara, sapevo che se avessi retto fino al 30-32° chilometro con il ritmo che mi ero imposto potevo ottenere un buon tempo.I passaggi al 10°, 21° e 30° chilometro sono stati addirittura più forti di quelli che avevo previsto, con il passare dei chilometri si ritornava verso il centro di Lucca e quindi verso l’arrivo.Al 35° km con mia grande sorpresa ancora correvo con facilità a grandi ritmi in attesa della crisi che durante una maratona può arrivare all’improvviso, pensavo al prossimo sicuramente andrò in crisi, invece con mia grande sorpresa al 36° km vedo avvicinarsi una figura scura, ho pensato fosse un miraggio, può capitare dopo uno sforzo del genere, invece raggiungo e supero uno dei battistrada, un’etiope.Ho pensato qui c’è qualcosa che non và, forse stò facendo veramente un gran tempo, soddisfatto del 3° posto speravo che i chilometri passassero il più velocemente possibile.Gli ultimi chilometri sono stati più duri non solo per la fatica ma anche per il percorso che prevedeva cambi di direzione e qualche salita e con mia grande sorpresa al 39° km riprendo un altro etiope, quando l’ho passato l’ho guardato in faccia, visto che li guardo sempre da dietro pensando che una cosa del genere non si sarebbe mai più verificata.Gli ultimi 200 metri sono stati fantastici, tanta gente che mi acclamava tra lo stupore generale visto che attendevano i due atleti africani e non me.Mentre tagliavo il traguardo ho visto il cronometro 2°21’28’’, non potevo crederci, mi sono inginocchiato ed ho pianto, solo chi fa sport di fatica sa cosa vuol dire vedere i propri sacrifici ripagati.Ora posso andare a Torino con più tranquillità, senza l’assillo di dover fare per forza un gran tempo ma potendo curare di più la classifica che è quello che conta in un Campionato Italiano.Per finire volevo fare una serie di ringraziamenti, al mio allenatore Maurizio Riccitelli che mi segue e crede nei miei mezzi, a Natascia la mia fidanzata che mi sopporta, mi segue sempre e cura la mia “alimentazione” e al mio barbiere di fiducia Pasquale che cura l’aspetto “aerodinamico” dove vado sempre prima di una gara importante.