2 Agosto 2015
Prima di descrivere la giornata di oggi una piccola premessa è doverosa per scusarci dei refusi o delle imprecisioni che possono essere presenti nel testo.
Arriviamo un “pochito” stanchi e scriviamo su di un iPhone mentre ci sistemiamo nell’hostal di turno che ci ospita. Lasciata Brecianos con le sue case di fango partiamo per una tappa piatta, in un altro contesto si potrebbe definire per “velocisti”.
Dei 103 km fatti, buona parte erano sulla strada che corre fianco il cammino; un cammino piantumato di giovani platani per circa 40 km. Bercianos di grande non aveva nulla se non la tranquilla accoglienza nella semplice quotidianità fatta di pecore che rientrano la sera e passano davanti all’ hostal.
Con l’arrivo a Leon, transitiamo in una realtà completamente diversa, quasi un cambio di testimone; la cattedrale di Santa Maria, alla fine di un lungo viale con balconi fioriti, si profila maestosa all’esterno splendida ed elegante all’interno con i suoi 1000 m² di vetri colorati che la rendono luminosa ad ogni ora del giorno. Anche oggi l’incontro con persone particolari segna il nostro viaggio.
Catrina che fa di corsa il cammino verso Compostela, o Luca che lo incontriamo sul ponte storico di Hospital d’Orbigo; gira in bici l’intera penisola iberica unendo i cammini Giacobei e tornando a Milano sempre in bici. Percorre ogni giorno 200 km che potrebbero sembrare una mancata interpretazione del cammino, ma trova qui la sua dimensione e ci augura per l’anno prossimo un nuovo cammino anche a noi, lui fa questo da dieci anni. La cornice di questi incontri è un paesaggio che chilometro dopo chilometro cambia fisionomia; terminano le mesetas e inizia di nuovo l’avvicinamento alle montagne, quelle del Bierzo, e Astorga (Augusta Asturiga) ne è l’ideale confine.
Ad Astorga restiamo incantati dalla maestosa cattedrale gotico spagnolo e dal palazzo vescovile di Gaudì oggi museo del Cammino.
Silvio, Maurizio e Cesare