27 luglio 2015 – Siamo partiti.
Il cammino in bici pone tante domande: come sarà, quali sensazioni avremo percorrendo il Cammino a 30 cm da terra, quali difficoltà incontreremo? I pensieri sono tanti e si inseguono tanto confusamente e da render incerto il ricordo. Mettere in fila le cose, gli stessi consigli delle guide più volte letti.
A differenza dei pellegrini del passato, arriviamo al luogo simbolo della partenza attraverso il viaggio in aereo e la vista dall’alto assume forma di metafora del cammino che avremo davanti: montagne, fiumi, strade, città sono articolati disegni geometrici, ma comunque non definiti per l’altezza e la distanza. Manca il particolare che mostra gli ambienti, manca il momento in cui una forma, un paesaggio ti fanno sobbalzare il cuore dall’emozione.
Silvio
Silvio
La prima riflessione che mi viene da fare è sulla forza attrattiva che ha il cammino di Santiago.
Il barista a Ciampino si stupisce con un pizzico di invidia e ci vede come persone “speciali”.
Questa forza si nota già all’arrivo a Bordeaux; all’aeroporto abbiamo fatto conoscenza con pellegrini italiani che dovevano raggiungere Saint Jean Pied di Port, come anche alla stazione.
A Bayonne, altra tappa di avvicinamento, aumentano gli incontri di gente con la stessa meta. Arrivati a Saint Jean Pied di Port, in strada, nel centro di questo paesino ai piedi dei Pirenei, sono tantissimi i pellegrini che incontriamo… e ancora non abbiamo iniziato il cammino.
Ultreya Maurizio, ultreya Silvio!
Cesare
Cesare